Insegnamento della Ginnastica

La Formazione e l’abilitazione all’insegnamento della Ginnastica in Italia

Per la Formazione delle Maestre e Maestri  di Ginnastica vi erano in Italia all’epoca scuole specializzate in Firenze, Napoli e Roma.

Gazzetta di Messina del 6 settembre 1881: E’ autorizzata anche in questo anno la riapertura in Firenze della Scuola magistrale, per formare maestre di ginnastica. Sono ammesse a questa scuola:

  1. Le maestre elementari;

  2. Le allieve-maestre delle Scuole Normali e magistrali, munite dell’attestato di promozione al 2°corso;

  3. Le maestre già munite dell’attestato di ginnastica di grado inferiore;

  4. Le maestre che presentemente insegnano nelle scuole Normali e negli educandati femminili, senza regolare patente.

 

Gazzetta di Messina del 13 giugno 1882 – Scuola magistrale femminile di ginnastica – Col 1° luglio p.v. verrà aperta in Napoli la scuola magistrale per formare maestre di ginnastica per le scuole Normali e Magistrali.

Il corso durerà cinque mesi, cioè dal 1° luglio a tutto novembre.

Chi lo percorrerà con profitto otterrà la patente di maestra di ginnastica.

Coloro che hanno già frequentato il 1°corso nelle scuole magistrali femminili di ginnastica, instituite pel passato in Torino e in Firenze,sono dispensate dai due primi mesi di scuola.

Per l’ammissione a questa scuola occorrono i seguenti requisiti : 1° patente di maestra elementare ; 2° Attestato medico di sana e robusta costituzione fisica ; 3° Attestato di lodevole condotta morale ; 4° Fede di nascita, da cui risulti di non aver oltrepassato i 25 anni.

Sono pure ammesse alla scuola, ancora quest’anno, quelle maestre di ginnastica che presentemente insegnano nelle scuole femminili e non sono provviste della regolare patente.

Le domande di ammissione, coi relativi documenti, saranno inviate prima del 25 giugno, al Presidente del consiglio scolastico di Napoli.

Gazzetta di Messina del 17 agosto 1883  – Dal Ministro della Istruzione Pubblica è stata diramata ai Prefetti del Regno la seguente circolare : « Per soddisfare al desiderio manifestato al Ministero da molti maestri di ginnastica non insegnanti nelle scuole secondarie governative, ho stabilito che tutti i maestri di ginnastica del Regno, purchè muniti della patente superiore o normale possano, s’intende col diritto all’attestato di presenza, prendere parte alle conferenze di ginnastica indette in Torino ed in Napoli, colla circolare del 4 luglio p.p., n. 712, per gl’insegnanti delle scuole governative. « Al sussidio ed alle altre agevolazioni per il vitto e l’alloggio, avranno diritto solo questi ultimi insegnanti, come fu disposto nella precitata circolare. »

Sul finire del 1884 il Ministero della Pubblica Istruzione emanò una circolare intorno alla Ginnastica Obbligatoria, stabilendo nuove norme da eseguirsi nelle nomine come nelle riconferme dei maestri di ginnastica.

Gazzetta di Messina del  30 settembre 1884  – Il Ministero della Pubblica Istruzione ha inviato ai Prefetti presidenti dei consigli provinciali scolastici una circolare interessantissima intorno alla ginnastica obbligatoria.

Ha deciso – all’uopo di giovare maggiormente ai maestri di ginnastica e di rendere più stabile la posizione – di stabilire norme nuove da seguirsi già nelle nomine che nelle riconferme.

A cominciare dal nuovo anno scolastico 1884-85 le nomine degl’insegnanti di ginnastica nei Ginnasi e Licei, nelle Scuole normali e tecniche e negl’Istituti Tecnici e Nautici dipendenti dallo Stato, saranno fatte dal Ministero con decreto registrato alla Corte dei Conti.

Tali nomine – per i maestri nuovi – verranno fatte in seguito a concorso per titoli che verrà aperto dal Regio Provveditore agli studi per gli Istituti classici e dal Presidente della Giunta di vigilanza per gl’istituti tecnici.

Fra i candidati saranno con preferenza prescelti gli ex militari.

Un maestro di ginnastica non puo’ insegnare in più di quattro istituti ; esso, se sarà di nuova nomina, durerà in ufficio un anno, dopo del quale, udito il parere del Capo dell’Istituto dove ha insegnato, o quello del Provveditore o del Presidente della Giunta di Vigilanza, sarà nominato per un triennio.

Gazzetta di Messina del  25 luglio 1885 – Il Regio Provveditore agli studi della Provincia, Notifica : Che i posti d’istruttore di ginnastica nel R. Liceo e Ginnasio di Messina, e nei ginnasi regi di Mistretta, Patti, Castroreale e Barcellona, come nelle R. Scuole Tecniche di Messina, Mistretta, Castroreale e Patti e R. Scuola Comunale maschile di Messina, saranno conferiti dal R. Ministero della Pubblica Istruzione in seguito a concorso per titoli, e dopo la presentazione di una terna fatta dalla presidenza del Consiglio Provinciale scolastico al Ministero medesimo.

Tra i candidati proposti per insegnante nel Liceo, sarò preferito un ex militare e segnatamente colui che abbia patente elementare di grado superiore.

Un istruttore non potrà insegnare in più di tre istituti nella stessa città dove ha residenza.

L’insegnante percepirà un asegno annuo di L. 500, se è nominato per un solo istituto, e di L. 400 per ogni istituto se è nominato in due o più di essi.

Per gli insegnanti delle scuole normali l’assegno varia da L. 500 alle 600. Gli assegn saranno corrisposti dal Ministero in 12 rate mensili.

La presentazione delle deomande documentate si farà al R. Provveditorato agli studi, e il termine utile è assegnato dal 1° al 31 agosto p.v. – IL R. PROVVEDITORE, G. Biundi.

Gazzetta di Messina del  17 ottobre 1885 : Corso di ginnastica Il 15 novembre prossimo venturo verrà riaperta in Napoli la scuola magistrale femminile di ginnastica per abilitare all’insegnamento di tale disciplina nelle scuole normali e negli altri istituti femminili del Regno. Il corso durerà otto mesi, e le allieve che lo frequenteranno con diligenza e profitto saranno ammesse, al termine di esso, agli esami di patente. Per l’ammissione a detta scuola si richiedono i seguenti documenti : 1. Patente di maestra elementare. 2. Attestato medico di sana e robusta costituzione fisica e di idoneità agli esercizi della ginnastica educativa. 3 Fede di nascita che mostri non avere l’aspirante oltrepassati gli anni 25. 4. Certificato di lodevole condotta. Le domande di ammissione, unitamente ai documenti, saranno inviate entro il corrente mese, per mezzo dell’autorità scolastica provinciale, al Presidente del consiglio scolastico di Napoli, il quale notificherà alle postulanti l’esito delle domande.

Gazzetta di Messina del 1 novembre 1886 : Dal R. provveditore Cav. Biundi ci viene comunicato il seguente avviso : il 15 novembre p.v. verrà riaperta in Napoli la scuola magistrale femminile di ginnastica che abilita all’insegnamento di tale disciplina nelle scuole normali e negli altri istituti femminili del regno.

Il corso durerà otto mesi, e le allieve che lo frequenteranno con diligenza e profitto, al termine di esso, saranno ammesse agli esami di patente. Per essere ammesse si richiedono i seguenti documenti : 1. Patente di maestra elementare. 2. Attestato medico di sana e robusta costituzione fisica e di idoneità agli esercizi della ginnastica educativa. 3 Fede di nascita che dimostri non avere l’aspirante oltrepassati gli anni 25. 4. Certificato di lodevole condotta.

Le domande di ammissione, unitamente ai documenti sovraindicati, dovranno inviarsi per mezzo dell’autorità politica provinciale, al Presidente del Consiglio scolastico di Napoli, non più tardi del 10 detto mese. 

L’Imparziale del 19 maggio 1887 : Ginnastica Il Ministero dell’istruzione pubblica ha stabilito che le maestre le quali desiderino abilitarsi all’insegnamento della ginnastica debbano recarsi alle Scuole magistrali entro il mese d’agosto.

Le domande dovranno esser dirette al Ministero due mesi prima.

L’Imparziale del  24  e 25 agosto 1888 : il R. Provveditore agli studi per la provincia di Messina, visto l’art. 2 del Decreto ministeriale 26 agosto 1884 ; Vista la lettera ministeriale del 29 luglio ; Notifica : E’ aperto il concorso per titoli al posto d’insegnante di ginnastica : a) presso il R. Ginnasio e la R. Scuola Tecnica di Patti con lo stipendio di L. 800 annue ; b) presso le RR. Scuole Normali Inferiori Femminili di Castroreale e Mistretta con un assegno che varia dalle 500 alle 600 annue.

Per essere ammessi al concorso gli aspiranti debbono presentare l sottoscritto, con l domanda, i seguenti titoli in carta legale e non più tardi del 30 agosto corrente. 1. Patente di maestro di ginnastica di grado superiore o normale ; 2. Attestato degli studi fatti ; 3. Attestato di buona condotta ; 4. Attestato di robusta costituzione fisica. N.B. – Per le scuole normali suddette saran preferite le maestre ai maestri di ginnastica.

L’Imparziale del  14 dicembre 1888 : E’ stata istituita una commissione incaricata di studiare uno speciale ordinamento per l’insegnamento della ginnastica nelle scuole secondarie.

Essa dovrà studiare il modo di sottrarre lo insegnamento ginnastico ai diversi capi d’Istituti, affidandolo ad una scuola centrale, in apposita, unica palestra, che possa accogliere tutti i giovani che frequentano le scuole secondarie della medesima città.

Verrà esteso l’insegnamento delle istruzioni militari.

Educazione Nazionale – Ginnastica e tiro a segno

Il nuovo Imparziale del 9 dicembre 1890 – Educazione Nazionale – Ginnastica e tiro a segno In quanti si occupano di questo argomento così importante per il nostro paese, non poteva a meno di essere vivissimo e sentito il desiderio di udire ben chiaro, nei passati giorni – che furono per tutta Italia giorni di discorsi-programmi di chi in Parlamento dovrà rappresentare il pensiero e la volontà della nazione – fino a che punto ed in quali limiti e con quali intendimenti si volesse lavorare per l’educazione dei nostri giovani, che è il problema più importante dell’avvenire nostro.

Ed in verità; chi ha cercato nei discorsi elettorali su lodati e nelle promesse nel felicemente trascorso periodo elettorale, ebbe a patire di una delusione profonda, delusione tanto più dolorosa in quanto poi è avvenuto di moda, da un momento all’altro, per accontentare scienza e popolo, di farsi credere fautori convinti e ardenti della vera educazione nazionale.

Non andiamo a cercar, per carità di patria, a quali confini si arrestino questa convinzione e questo ardore, divenuto spesso bandiera di ciarlatani; ma constatiamo con gratitudine e come omaggio al vero, come di tale questione non siasi veramente occupato a chiare note e potenti che l’onorevole Pelloux, deputato di Livorno.

Il nome di lui è abbastanza noto perché i suoi meriti d’uomo politico e di patriota, che trovano un giusto riscontro nelle sue personali qualità, le quali, oltre al rispetto ed alla stima, gli valgono la simpatia affetuosa di quanti lo conoscono.

Noi diremo qui soltanto che egli ha parlato ai suoi elettori di Livorno da vero generale italiano, pieno di amore per il suo paese e per i giovani che di questo suo paese debbono formare l’esercito forte e valoroso che lo difenda.

E ciò egli ha fatto, perché in verità lo poteva fare con vera competenza e colla coscienza di chi ha dedicato ad un’opera nobile e grande un’attività instancabile.

Il generale Pelloux[1] ha dunque detto che “educazione fisica della gioventù non è sinora tenuta in Italia in quel conto che sarebbe necessario per assicurare delle generazioni robuste e gagliarde come potrebbero essere.”

Ed aggiunse: “Non parlo di quanto si fa all’estero, perché il confronto riuscirebbe troppo a danno nostro.”

A chi si senta italiano, e non ami ripetere questo nome solo perché è uomo bello e glorioso, non reca – non diremo maraviglia – ma dolore, che la voce di uno fra i più alti condottieri delle nostre truppe, sorge come risveglio che ci ricordi il dovere nostro, a dirci di quanto noi siamo inferiori alle altre nazioni, nell’attivare il pensiero costante e previdente che ci dovrebbe governare verso la nostra gioventù.

Recherà dolore certamente questa parola che si leva così forte e squillante a dirci la verità, senza ombre e senza reticenze; ma di quanto bene può essa divenire maestra, per poco che chi la ode non sia o non voglia essere sordo alla nobile chiamata.

“ Quando però io sento, continua il generale Pelloux, da gente che poco o nulla ne comprende, parlare di nazione armata, di grandi economie sul bilancio della guerra, mediante la riduzione della durata del servizio sotto le armi a limiti minimi, io mi domando se si possa parlare di cose simili, in un paese in cui, malgrado le esplicite prescrizioni della legge, si è fatto così poco per la educazione fisica della gioventù, per la sua preparazione alla carriera militare.

“Chi si è mai curato dell’applicazione intiera e completa di quella provvida legge che rende obbligatorio l’insegnamento della ginnastica, come preparazione alla vita militare ?

“E se non fosse pella straordinaria costanza che hanno dimostrato pochi fautori convinti della ginnastica, ed un certo risveglio un po’ tardivo nel Ministero della istruzione pubblica, in Italia no se ne parlerebbe nemmeno, limitandosi tutto al più a considerarla come una ricreazione abbastanza sciocca per comitive di ragazzi che non hanno tanto spirito da impiegar meglio il loro tempo.”

L’insegnamento della ginnastica, reso obbligatorio nelle scuole come preparazione alla vita militare, parve già un gran passo nei giorni nostri, resi tardivi alle più utili e pratiche riforme, che hanno il torto di presentarsi in aspetto modesto ed in veste molto umile, ma non fu esso davvero che un passo apparente.

Parve che si movesse, ed invece non era ! e così l’insegnamento della ginnastica, tanto approvato dagli stuidosi, tanto predicato dalle cattedre, portato alle stelle da nuovi pedagogisti, che così numerosi fioriscono tra di noi, raccomandato da medici e da igienisi che se ne servono volentieri per dare una tinta più fresca a certa loro scienza, talvolta un po’ sbiadita, strombazzato ai quattro venti da quanti ingnoranti sentono il bisogno irresistibile di parlare ai loro simili, specie in forma di conferenze, non diede e non dà nessuno dei frutti, che si avrebbe il diritto di ottenere quando fosse bene inteso e bene impartito ai giovani italiani.

La ginnastica, non giova il dissimularlo, fu lasciata finora in uno sconfortante abbandono.

Sì, come se la forza e la gagliardia della persona, la robustezza del corpo (che son pure le qualità prime volute dalla bellezza) fossero e dovessero rimanere merito speciale degli imbecilli, di quelli per cui il cervello non conta, di quelli che non sanno pensare, che non possono né studiare, né imparare, come, insomma, se quanto possiede di meglio il corpo fosse tutto in danno dellamente e dell’intelletto, impoverito appunto dallo sviluppo normale di un bel giovane che cresca ricco di salute e di coraggio.

Passando poi a parlare del Tiro a segno, per cui il vento, – secondo benissimo dice egli – ha spirato più favorevole, egli non può disgiungerlo dalla ginnastica, come base dell’educazione fisica.

Apprezzando poi con rara competenza e con molta chiarezza quanto già si fece e si sta facendo per il Tiro a segno, ricordando il risultato straordinariamente favorevole della gara generale che ebbe luogo in Roma, nello scorso maggio, egli ne delinea in un quadro che non può a meno che interessar tuti, i beneficii e quanto può lontanamente giustificare le diffidenze di chi teme tale istituzione nemica di certe stabilite basi, alle quali non si tocca mai, e conclude:

“Comuque sia, siccome la cosa è utile, patriottica, di vantaggio sicuro per il paese, non v’ha dubio che si trionferà delle diffidenza, si freneranno le esagerate speranze, ed occorrendo, spero che il Ministero continuerà diritto per la sua via senza lasciarsi trattenere né dalle une, né dalle altre.

“Il curare l’educazione fisica della gioventù – egli soggiunge –è precipuo dovere di un Governo previdente, ed i vantaggi che si possono col tempo ritrarne sono incalcolabili, sia dal lato morale, sia dal lato materiale; poiché, preparando una giovane generazione, robusta, sicura di sé, già abituata nelle esercitazioni ginnastiche e militari, al sentimento dell’ordine, della disciplina, del rispetto a tutti, è chiaro che si potrà forse un giorno raggiungere lo scopo di scemare alquanto le esigenze e le gravezze che per lalege di reclutamento pesano sulle famiglie: e non è escluso che allora si possa, senza alcun pericolo, arrivare ad un temperamento che molti crederebbero possibile sin d’ora, quello cioè della riduzione parziale, se non totale, del servizio sotto le armi a due anni.

Né in ciò nulla vi ha, assolutamente nulla che accenni in qualsiasi modo a sconvolgere le basi dell’esercito, e la prova ne sia che in altri paesi la ferma di 2 anni è già parzialmente ammessa, e l’applicazione totale è stata proposta da uomini competentissimi, tinti della più bella acqua conservatrice.

“Parmi evidente che se un tale servizio si potesse rendere alle popolazioni, vale la pena di studiare ed occuparsi un po’ di più della ginnastica e del tiro a segno.”

E qui porremo fine a questo breve cenno del discorso di quel deputato – che fu forse il solo che abbia dimostrato di occuparsi, come ha sempre fatto, di quanto più a noi puà riuscire utile riguardo all’indirizzo da dare all’educazione fisica e morale della nostra gioventù – augurandoci che la sua voce possa trovare eco favorevole in Parlamento.

 

[1] https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Pelloux – Luigi Gerolamo Pelloux  (La Roche-sur-Foron, 1º marzo 1839 – Bordighera, 26 ottobre 1924) è stato un generale e politico italiano, Presidente del Consiglio dei ministri Italiano dal 29 giugno 1898 al 24 giugno 1900. Suo padre Giuseppe (Joseph) Pelloux (1799-1866), medico di La Roche-sur-Foron, in Savoia, prese parte ai moti del 1821 e dovette perciò trascorrere diverso tempo in esilio fra Spagna e Francia. Rientrato in Patria, nel 1835 sposò Virginie Laffin (1800-1844), figlia d’un importante industriale. Dopo l’annessione alla Francia, il suo primogenito Ernesto (1836-1907), banchiere, scelse la cittadinanza francese. I figli minori Leone (1837-1907) e Luigi (1839-1924), scelsero invece di restare fedeli al sovrano sabaudo, prendendo la cittadinanza italiana. Luigi, entrato nell’esercito con il grado di tenente di artiglieria nel 1857, fu decorato con la medaglia al valor militare alla battaglia di Custoza nel 1866, e nel 1870 comandò la brigata di artiglieri che aprì la breccia di Porta Pia. Fu eletto alla Camera dei deputati nel 1881 e mantenne il seggio fino al 1895, aderendo al partito della sinistra. Entrò al Ministero della Guerra nel 1870 e nel 1880 ne divenne segretario generale, introducendo molte utili innovazioni nell’esercito. Dopo aver salito tutti i gradi della carriera militare ricevette l’incarico di Capo di Stato Maggiore nel 1896. Fu ministro della guerra nei governi di Rudinì e Giolitti del 1891 e 1893. Nel luglio 1896 riassunse il dicastero della guerra nel nuovo governo di Rudinì e in seguito fu nominato senatore. Nel maggio del 1897 si occupò della promulgazione della legge di Riforma dell’Esercito, fissando il limite massimo di spesa a 9.560.000 lire all’anno, ma a dicembre di quell’anno fu sconfitto alla Camera sulla questione delle promozioni degli ufficiali. Dopo aver rassegnato le dimissioni fu inviato nel maggio del 1898 come rappresentante personale del Re a Bari, dove, senza ricorrere alla legge marziale, riuscì a ristabilire l’ordine dopo i moti popolari. Dopo la caduta del governo Rudinì nel giugno del 1898 il generale Pelloux fu incaricato dal re Umberto I di formare un gabinetto in cui assunse anche il dicastero dell’interno. Si dimise nel maggio del 1899, ma fu poi incaricato di formare un nuovo governo. Prese severe misure repressive contro elementi rivoluzionari nell’Italia meridionale e il suo nuovo governo fu essenzialmente militarista e conservatore. La Legge sulla Pubblica Sicurezza per la riforma delle forze di polizia, ereditata dal governo di Rudinì, e successivamente promulgata per decreto reale, fu fortemente avversata dal Partito Socialista, che, insieme alla sinistra e all’estrema sinistra, riuscì a costringere il generale Pelloux a sciogliere la Camera nel maggio del 1900 e a presentare le dimissioni dopo le elezioni generali di giugno. Nell’autunno del 1901 fu nominato comandante della regione militare di Torino e nel 1905 venne infine collocato a riposo. Ritiratosi dalla vita pubblica, si trasferì a Bordighera, dove morì il 26 ottobre 1924.

Generale Pelloux – da wikipedia

Ufficio centrale di Ginnastica

L’Imparziale del 13 dicembre 1890 – Ufficio centrale di ginnastica Togliamo dalla Palestra di Padova: “Possiamo assicurare i nostri benevoli lettori che S.E. Bolelli ha istituito nel ministero il tanto desiderato ufficio speciale per la ginnastica; esso si compone di un capo divisione, di un ispettore, di un segretario e di alcuni scrivani.

Cosicchè d’ora in poi tutto ciò che si riferisce alla ginnastica verrà esclusivamente trattato da tale ufficio.

Era questo un voto sentito da tutti e da gran tempo, e noi specialmente ne siamo lieti perché abbiamo fato tutto il nostro possibile per dimostrare la necessità di una direzione assoluta presso il ministero.”

Come si vede oramai l’istituzione della ginnastica in Italia è riconosciuta di somma utilità e di necessità grande.

Il ministero da parte sua sta facendo il possibile perché questa istituzione stia a paro con le altre consimili estere, e mercè sussidi ed altri ajuti invita provincie, comuni e privati a fare quanto possano per mantenere nei vari centri le società che si sono costituite.

Noi pure vediamo con piacere lo sviluppo della nostra società ginnastica Garibaldi, e siamo lieti che il municipio, oltre quello che farà poi, è stato largo di lavori per essa, concedendo anche provvisoriamente l’uso della palestra comunale.

La provincia non mancherà neppure essa, e fra giorni prenderà in prò della società una deliberazione che mentre sarà di utilità ad un nucleo di giovani (già 250) della città e provincia, farà onore all’ente che vuol contribuire allo sviluppo fisico della gioventù.

E noi che conosciamo i membri della deputazione provinciale e sappiamo di quali nobili sentimenti sono animati e di quanto vogliono operare per influire al miglioramento morale e materiale della gioventù, siamo fiduciosi che non indugeranno più oltre a decidere, e favorevolmente, sulla domanda, legittima del resto, che la società ha fatta.

 

Nuovi programmi di ginnastica

Gazzetta di Messina del 10 novembre 1891 : Nuovi programmi di ginnastica Si è riunita al ministero della pubblica istruzione, la Commissione incaricata di compilare i nuovi programmi di ginnastica che saranno tradotti nel corrente anno scolastico in tutte le scuole primarie e secondarie del Regno.

Presiedeva il cav. F. E. Paresi. Fu data letttura del lavoro compilato dalla sottocommissione composta dai signori dottore Emilio Baumann, prof. Alessandro Pegna e cav. Romano Guerra.

Fra qualche giorno i programmi saranno dati alla stampa.

Il Nuovo Imparziale del 7 settembre 1892 ed Imparziale del 17 settembre 1892 – In Pro della Ginnastica: Ricordare coloro che maggiormente cooperarono a dare alla ginnastica quella parte che giustamente le spetta nell’educazione della gioventù, e narrare le condizioni presenti di questa disciplina negli Stati d’Europa, e specie presso le nazioni più forti e incivilite, è opera che, non solo riesce utile agli studiosi, ma puo’ servire altresì di ammaestramento al nostro paese che ha tradizioni di gagliardia e di forza incontestate e gloriose.

Il Valletti, ispirato a questi concerti, ha narrato in un volumetto dei Manuali Hoepli, dal titolo Storia della Ginnastica (L. 2), con brevità e chiarezza, le vicende della ginnastica dal XIV al XIX secolo.

Ma di un altro lavoro del Valletti dobbiamo occuparci, esso è La Ginnastica femminile (L. 2), pure edito dall’Hoepli nei suoi Manuali.

I moderni fisiologi affermano, con ragione, che la robustezza delle crescenti generazioni, va cercata nella salute e nella robustezza delle donne.

Molti sono quindi quelli che in questi ultimi tempi raccomandano l’esercizio ginnastico nelle scuole e negli educatorii femminili, ma pochi sono coloro che abbiano trattato di questa materia con vera competenza tecnica ed abbiano enumerato e spiegato gli esercizii che si possono utilmente praticare in casa e da tutti, senza maestri speciali, ma solo con un po’ di buona volontà e di costanza.

Con quest’intendimento il Prof. F. Valletti, chè uno dei più valorosi, e, oramai  dei più vecchi cultori della ginnastica in Italia, ha voluto offrire alle madri di famiglia, con tal volumetto, un vero manuale pratico dei ginnastica da camera.

L’autore dà consigli, perché gli esercizii riescano utili e sieno fatti secondo le norme date dalla fisiologia e dall’igiene.

Vengono in seguito gli altri capitoli, nei quali sono indicati gli esercizzi a corpo libero e quelli colle bacchette, coi manubri, colla corda elastica, cogli anelli, colle clave, col canestro, colla sbarra ecc.

Sono poi svolti particolarmente gli esercizi di respirazione, secondo i principi scientifici della ginnastica svedese; servendosi degli scritti del Nycander, dello Schreber, del Gamba, del Mantegazza, dell’Alexander ecc.

E, a completare la raccolta dei Manuali che servono a rinvigorire le forze fisiche giovanili e ad edeucarle sapientemente, ricordiamo le seguenti recenti pubblicazioni dello stesso editore Hoepli: Ginnastica maschile del cav. Gelli, con 216 incisioni (L. 2) e La Scherma Italiana di F. Marcello, con 64 tavole (L. 2,50).

 

Scuola Normale Maschile di Ginnastica di Roma

Dalla Gazzetta di Messina del 29 giugno 1897 – Insegnamento della Ginnastica – Nella R. Scuola Normale Maschile di Ginnastica, in Roma, il 16 del p.v. ottobre, si riaprirà il corso pel conseguimento del diploma di maestro normale di ginnastica, per l’abilitazione all’insegnamento di questa materia, nelle scuole primarie, secondarie e normali del Regno.

Il corso durerà fino a tutto luglio 1898, e vi si svolgeranno le seguenti materie: Ginnastica Teorica; Tirocinio e Scuola di Comando; Ginnastica pratica; Esercitazioni Militari; Anatomia; Fisiologia ed Igiene; Pedagogia e Storia della Ginnastica; Canto Corale. Per essere ammessi, occorre indirizzare domanda in carta da bollo da L. 0,60 alla direzione della scuola stessa (Via Cernaia, n. 3) non piu’ tardi del 30 p.v. settembre.

La domanda dovrà essere corredata dai seguenti documenti: a) Fede di nascita da cui risulti una età non minore di 18 anni, né maggiore di anni 28; b) Attestato di sana e robusta costituzione fisica; esente da deformità ed imperfezioni, con dichiarazione medica che è adatto, sotto ogni rapporto agli esercizi ginnastici; c) Attestato di buona condotta civile e morale; d) Diploma di maestro elementare di grado superiore, o l’attestato di licenza ginnasiale o quello di passaggio dal 2. al 3. Anno d’Istituto tecnico.

Non potranno essere ammessi coloro che assegnati alla prima categoria, non abbiano già compiuto il loro obbligo di servizio sotto le armi. Gli allievi ammessi alla scuola, verranno sottoposti ad una visita medica per constatare la loro perfetta idoneità agli esercizi di ginnastica.

 

INSEGNAMENTO DELLA GINNASTICA

Gazzetta di Messina e delle Calabrie del 11-12 febbraio 1901 – l’insegnamento della Ginnastica – Roma, 11; ore 14 (Regolo) – Gallo ha inviato ai Provveditori agli studii ed ai Direttori ed alle direttrici delle scuole complementari e normali la seguente circolare:

“Mi pervengono non di rado domande di alunne delle scuole complementari e normali, per dispensa dalle lezioni di ginnastica.

E’ necessario che in questi casi si proceda in tutte le scuole con eguali criterii ed ho pertanto stabilito le seguenti norme, alle quali si atterranno d’ora innanzi le autorità scolastiche:

1 Per le alunne delle scuole complementari, che sono scuole di coltura generale, non occorrono per la dispensa disposizioni generali, potendo seguirsi le norme stabilite per i ginnasi e i licei.

2 Per le alunne delle scuole normali nelle quali la ginnastica è parte obbligatoria dei programmi di insegnamento e degli esami, non è, in linea generale da concedersi la dispensa.

Tuttavia, poiché il diploma di licenza normale può servire in alcuni casi anche come solo titolo di coltura o per aderire a scuole superiori, o per presentarsi agli esami di abilitazione all’insegnamento delle lingue straniere, del disegno, della calligrafica, ecc. per dedicarsi, cioè, a studi o insegnamenti nei quali la ginnastica non ha parte alcuna potrà concedersi la dispensa dalla ginnastica alle alunne che presentino la domanda e i documenti voluti in casi simili per i ginnasi e licei, a condizione che delle dispensa sia fatta menzione sul diploma di licenza, il quale in questo caso non sarà valido per l’esercizio del ministero, né per l’ammissione al tirocinio per il conseguimento della patente di maestra elementare”.